mercoledì 13 maggio 2009

DOMANDE AD ANGELO GARBELLANO E A FRANCO STELLA

Angelo Garbellano (candidato PD del collegio di Montescaglioso) e Franco Stella (candidato alla Presidenza della Provincia di Matera) saranno intervistati dal circolo PD di Montescaglioso per dare loro la possibilità di spiegare agli elettori il programma che il Partito Democratico ha intenzione di attuare.
Proponete voi le domande da rivolgere ai due candidati avrete la risposta durante l'intervista che sarà fruibile sul nostro sito www.pdmontescaglioso.it .

11 commenti:

  1. Angelo Garbellano è da tempo impegnato in politica e si è prodigato tanto soprattutto per le politiche sociali (lo ricordiamo assessore alle politiche sociali ai tempi dell'amministrazione Maria Bubbico).
    Tutto questo però a livello comunale.
    Come pensa di poter contribuire, con la sua esperienza e la sua pragmaticità, sempre per quanto riguarda le politiche sociali, nell'ambito, questa volta, provinciale? Ha già delle idee a tal proposito da portare in consiglio o in giunta provinciale?

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  2. Chiedo di conoscere, oltre alle politiche sociali, quali altre siano le competenze del candidato alle provinciali per il PD nel colleggio di Montescaglioso, Angelo Garbellano e quali le proposte, nell'ambito economico, egli intenda mettere sul tavolo della discussione politica alla luce della poco felice situazione attuale. Nessuno ha la bacchetta magica: almeno credo sia necessario avere chiara la situazione e iniziare a discuterne.Un elettore convinto del pd,ritenendolo un partito riformista, propositivo, con una auspicata classe dirigente preparata,competitiva, competente,appassionata, intellettualmente onesta.Quello che un popolo di lavoratori, nella maggioranza,come quello italiano merita. Grazie.

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  3. Complimenti a Garbellano per il Comizio.
    lunica cosa, e questa è la mia domanda la musica, i personaggi sul palco, la platea, insomma un clima poco da Partito Democratico,
    è molto da (p.c. p.d.s. d.s."P.D.")

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  4. In risposta al primo commento (del 14 maggio.
    L’attuale legislatura regionale ha di fatto già posto le basi per una riforma complessiva del sistema del Welfare regionale, sia tramite l’istituzione di un nuovo ente territoriale intermedio, la Comunità locale, che si pone come il punto centrale di coordinamento nella progettazione ed attuazione, anche in forma associata, di interveti socio-assistenziali, sia tramite la razionalizzazione delle ASL, che avranno un bacino territoriale di scala provinciale, che consentirà loro di intervenire con maggiore efficienza, garantendo un risparmio dei costi di gestione e una maggiore omogeneità quali/quantitativa dei servizi sanitari erogati sul territorio regionale. D’altra parte, la legge regionale sulla cittadinanza sociale detta i principi ordinatori e la filosofia di fondo del nuovo sistema di Welfare regionale.
    Quindi la prima priorità di un sistema di politiche sociali per la nostra provincia sarà proprio quella di dare piena attuazione al sistema del welfare regionale.
    Il motivo ispiratore deve essere quello di un welfare non residuale né caritatevole, di un welfare promozionale, abilitante, affrancato dalle tradizionali logiche risarcitorie e invece orientato a suscitare risposte di autonomia e di capacità da parte dei cittadini; di un welfare produttivo.

    E’ l’integrazione sociosanitaria, a costituire la principale finalità del nostro operare. La parola-chiave è, dunque, l’integrazione in tutte le sue declinazioni: integrazione istituzionale, disciplinare, finanziaria, organizzativa etc. Essa è attuata con forme vincolate di cooperazione tra i Comuni e le ASL, attraverso l’unificazione della programmazione e gestione dei servizi sociali e socio-sanitari.
    Sul piano delle politiche sociali, con la delineazione dell’assetto complessivo del sistema del welfare regionale, è necessario aggredire le problematiche connesse alla non autosufficienza, dando priorità alla domiciliarità, potenziare l’offerta di servizi socio-educativi per la prima infanzia, sviluppare i servizi volti al sostegno alla famiglia, sia sostenendo il reddito delle fasce economicamente più deboli che incrementando i servizi di consulenza, sostegno e mediazione.
    Le strategie che ritengo siano da perseguire a livello provinciale:
    1. Politiche di sostegno sempre più attive, quindi incentrate su una responsabilizzazione ed un impegno reciproco istituzione / cittadino;
    2. Pieno coinvolgimento della provincia (Servizi Sociali, Centri per l’Impiego ed Agenzie) e, più in generale, l'intero impianto del nuovo welfare provinciale si deve basare sul valore fondante del confronto sociale e della collaborazione istituzionale;
    3. Motivazione, coinvolgimento e piena attivazione del cittadino nei processi;
    4. Strategie che guardano non solo all’occupabilità, ma anche alla coesione di un territorio, alla sua capacità propositiva, al pieno coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati;
    5. Strategie di riordino e potenziamento dei servizi sul territorio, puntando, in una logica di rete, ad una loro forte integrazione.
    Sono convinto che sia necessaria una presa di coscienza chiara circa la necessità di stimolare, anche attraverso opportuni incentivi, l’associazionismo nella gestione dei servizi sociali, operando per bacini di utenza di dimensione ottimale in termini di economicità ed efficacia del servizio.
    Ad esempio con riferimento alla scuola, e più in generale al problema delle devianze giovanili, che il sistema scolastico provinciale, per mancanza di risorse e competenze non riesce appieno ad affrontare, potrebbe essere utile istituire figure professionali specializzate nell’assistenza psico-sociale ai giovani “difficili”, che operino direttamente nelle scuole, in raccordo con gli insegnanti e con l’assistenza sociale alle famiglie di provenienza.
    La progressiva riduzione delle risorse pubbliche disponibili per interventi di tipo sociale, ma anche l’esigenza di ricostituire reti territoriali e locali di solidarietà hanno la tendenza a “sfilacciarsi” in questo particolare momento di crisi sociale, economica e morale del nostro Paese, richiamano l’esigenza di dare nuova centralità al ruolo dell’economia sociale, a supporto dell’attuazione di politiche sociali programmate a livello territoriale, ma rispetto alle quali la sola risorsa pubblica è insufficiente. In tal senso l’economia sociale appare come un settore dinamico, la cui conformazione è mutevole nel corso del tempo e a seconda del contesto di appartenenza. Tale dinamica è spiegabile sia riferendosi a fattori politico istituzionali ed economici propri di ciascun territorio (sovranazionale, nazionale o locale), ma è riconducibile anche (e soprattutto) al fatto che queste organizzazioni sono frutto di processi collettivi attraverso i quali persone, gruppi sociali, comunità si attivano e coordinano la loro azione per rispondere a bisogni ed esigenze rimaste senza risposta o con risposte insufficienti da parte di altre agenzie pubbliche e private.
    Anche negli ultimi anni l’economia sociale non ha esaurito la sua spinta all’innovazione e anzi, probabilmente ha costituito un nuovo strato del suo sviluppo. Sono sorte infatti, un po’ in tutta Europa, nuove iniziative che, pur inquadrabili all’interno del paradigma storicamente definito dell’economia sociale, evidenziano elementi di innovazione che riguardano sia i campi di intervento, ma anche le forme organizzative e gestionali. Tali organizzazioni, denominate imprese sociali, rappresentano la più recente e innovativa espressione dell’economia sociale a livello europeo. Si tratta infatti di soggetti dove la dimensione imprenditoriale – rappresentata da indicatori quali la produzione continuativa di beni e servizi, un livello elevato di autonomia, un livello significativo di rischio economico e la presenza di forza lavoro stipendiata – si combina con un modo relativamente nuovo di intendere la finalità “sociale” di un’iniziativa.

    L’impresa sociale, ha nella sua natura, degli elementi distintivi che la rendono estremamente funzionale alle strategie inclusive. Sono convinto, quindi che l’impresa sociale può diventare interlocutore privilegiato di strategie inclusive, oltre che motore di sviluppo ed occupazione di un territorio.

    Il lavoro e l’occupabilità come priorità essenziali
    Nella presente fase di crisi economica, l’azione politica e concertativa da realizzare deve guardare a tre grandi obiettivi prioritari:
    • aumentare l’ occupazione soprattutto per giovani, donne e soggetti a rischio;
    • migliorare la qualità e la produttività del lavoro;
    • individuare nel lavoro il fattore prioritario di coesione e l'inclusione sociale.
    Occorre anche sfruttare la domanda sociale che proviene dal territorio per creare opportunità occupazionali nuove, nel settore dei servizi sociali.
    Sapremo vincere la sfida se sapremo trasformare la complessità in un'opportunità.
    il nuovo welfare deve ripartire dalle specificità individuali, focalizzando l'attenzione delle politiche sul singolo, concentrandoci sulla persona.
    Deve sviluppare le potenzialità, spesso inespresse o frustrate, della persona, mettendola nelle condizioni di esprimere al meglio se stessa,
    Perché ciò si realizzi è necessario favorire il processo di aggregazione dei Comuni e sviluppare un efficace interscambio tra i diversi attori che partecipano al processo di costruzione del sistema di welfare.
    L’impegno che ci aspetta nei prossimi anni richiede una forte collaborazione fra enti pubblici e privati (profit e non profit), fra cittadini e istituzioni, e in generale necessita di una forte spinta ad integrare risorse e opportunità. Il presupposto essenziale è dunque di carattere “metodologico”: dobbiamo lavorare insieme, servendoci della concertazione come di uno strumento basilare.
    Una comunità che accetta la sfida di scrivere, senza paura e nonostante la crisi, il proprio futuro.

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  5. Leggo: allargare le prospettive commerciali di Monte con la costruzione di nuovi eventi,uguali opportunità per crescere con le imprese.
    vorrei sapere auspicando in una vostra vittoria in che modo come forza politica potreste attuare questo e cosa farebbe Angelo Garbellano per il commercio e per le imprese montesi.
    GRAZIE...

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  6. Ciao Angelo!!
    Mi chiamo Lorenzo Fortunato, ho 32 anni e sono in cerca di occupazione.
    Ho appena ricevuto tramite posta un depliant informativo riguardante la tua candidatura come consigliere provinciale per il Partito Democratico.
    Purtroppo, in questa tornata elettorale, ho deciso di astenermi dal voto. ti spiego subito il motivo. La mia situazione lavorativa non è tra le migliori infatti da circa nove anni sono riuscito a svolgere solamente lavori precari e sommersi. In tutti questi anni ho capito che in Basilicata il lavoro non è un diritto di tutti, ma è un privilegio riservato solamente a pochi raccomandati. Infatti per entrare in qualche azienda seria, anche come operaio, bisogna avere la famosa "spintarella politica". tutto questo va a discapito di tutti coloro che non frequentano comitati elettorali e che di conseguenza non hanno conoscenze nel mondo della politica. Questo è proprio il mio caso. Per risolvere la mia situazione di "perenne" disoccupato ho chiesto aiuto ovunque e dappertutto, senza però risolvere niente. Forse perchè sono figlio di un simpatizzante di Centrodestra. Visto che per trovare lavoro dalle nostre parti bisogna obbligatoriamente essere schierati con la parte opposta.
    Leggendo comunque la tua lettera informativa-propagandistica, sono rimasto colpito dalla frase: "Volontà di mettermi al servizio dei cittadini" che è una cosa molto importante e che tutti dovrebbero fare senza tener conto del "colore" politico.
    Spero quindi di ricevere una risposta a questa lettera, visto che altri esponenti della tua stessa linea politica, non si sono nemmeno degnati di ascoltare e quindi risolvere la mia situazione.
    In attesa di una tua risposta, colgo l'occasione per porgerti i miei più cordiali saluti e un "in bocca al lupo" per i risultati elettorali.

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  7. Ciao Angelo,
    sei una persona fortemente motivata. Si vede da quello ke fai, da come ti poni nei rapporti interpersonali. Non ho mai votato il CS ma questa volta lo farò. Mi sembri la persona più preparata, affidabile e con la giusta esperienza. Il tuo slogan ti descrive benissimo: capacità e sfida.

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  8. RISPOSTA AD ASPIDE 65

    Approfitto dell’intervento riguardante le tematiche sull’economia, per informarti che i problemi del
    commercio nella nostra Provincia e nella nostra Montescaglioso saranno trattati da Angelo Garbellano in un incontro con gli operatori del settore venerdì 29 maggio alle ore 21.30 presso la pizzeria "La Dolce Vita". E' importante sapere, però, che lo sviluppo del commercio locale
    passa soprattutto attraverso le iniziative che la Provincia può mettere in campo e su questo il Partito Democratico ha un programma abbastanza chiaro che va nella direzione di regolamentare il settore in base agli effettivi bisogni che il nostro territorio esprime e alle esigenza, diventata ormai una priorità, di mettere in rete le nostre attività al fine di attivare canali di commercializzazione più ampi, anche internazionali. Inoltre, essendo il nostro territorio composto da piccole realtà commerciali e produttive, è abbastanza evidente che
    devono essere le istituzioni pubbliche a farsi carico di questo
    problema e che il piccolo imprenditore, in una situazione di forte recessione economica, oggi non può essere lasciato solo. Grazie per il tuo intervento.

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  9. RISPOSTA A LORENZO FORTUNATO

    L'accesso al lavoro avvenga "sulla base del merito" e soprattutto "fuori dal ciclo infernale di raccomandazioni, clientele e implorazioni, di cui in Italia dobbiamo liberarci". Queste le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano che risuonano forti nella piazza del Campidoglio, dove lo scorso 9 maggio si è celebrata la 'Festa per l'Europa'.
    Un impegno che ci riguarda tutti e che richiede un cambiamento radicale dell’attuale sistema del mondo del lavoro, soprattutto al Sud.
    Per quanto attiene in modo specifico alle competenze della Provincia la formazione professionale deve passare da occasione perduta a strumento di politica attiva per il lavoro. In realtà l'occasione di migliorare l’inserimento lavorativo dei giovani tramite la Formazione Professionale, e la possibilità, al tempo stesso, di utilizzare somme ingenti per far fronte alle richieste del mercato del lavoro vengono negate dalla mancanza di progettualità, di qualità, di impegno e di integrazione con i sistemi produttivi. Laddove al nord si pensa addirittura di dare l'avvio a corsi per formare le Ronde paramilitari, distraendo i fondi alla formazione per il lavoro, nel mezzogiorno deve ancora instaurarsi una mentalità orientata alla qualità, all'innovazione, allo sviluppo del capitale umano, soprattutto dei giovani, indirizzata alla produttività e alla competitività, capace di favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese.
    Sono certo che un cambiamento del sistema possa essere messo in atto e che i giovani possano considerarsi attraverso questo non più precari.
    Il lavoro per tutti rappresenta, nel mio impegno politico, una finalità prioritaria , sia per chi ancora deve accedere al lavoro, sia per chi rimane nel mondo del lavoro, sia per chi vuole migliorare la propria condizione professionale.
    Moltiplicare le occasioni di inserimento lavorativo attraverso lo sviluppo di imprese economiche e sociali è la risposta più seria contro il precariato e il “sommerso” di cui tu mi parli e soprattutto come tu affermi renderà “il lavoro un diritto di tutti e non un privilegio riservato solamente a pochi raccomandati”. Bisogna però insieme partecipare attivamente sapendo che non sei il solo a volere questo cambiamento e che non sei solo.
    Ciao Lorenzo e grazie per il tuo “in bocca al lupo” per i risultati elettorali. Crepi!

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  10. buondi mi chiamo rocco calamita e da sempre sn un elettore di centro destra.ma a differenza degli alrti elettori essendo un uomo impegnato da anni nello sport la mia prima cosa e la sportivita,sportivita anche in politica,ed e per questo che voglio fare i complimenti per l ottimo risultato elettorale conseguito sia al PD che dal candidato ANGELO GARBELLANO,AUGURANDOLI UN BUON LAVORO NEL CONSIGLIO PROVINCIALE,ma nn ce ne sara bisogno perche ANGELO e una persona capace e validissima,di nuovo complimenti

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